Ieri sera, martedì 10 ottobre 2017, si è svolto il Consiglio comunale aperto sulle problematiche ambientali (puzza, rumori, polveri, inquinamento) che da ormai più di due anni, cioè da quando l’azienda Bitumati2000 ha avviato la sua produzione, gravano ancora di più sui cittadini di Cassina Nuova di Bollate. Presenti, l’amministrazione bollatese, alcuni suoi tecnici di settore, un dirigente dell’area ambiente di Città Metropolitana e numerosi cittadini. Il Circolo Legambiente di Bollate ha partecipato al Consiglio ed ha posto le sue domande. L’intero Consiglio comunale, con tutti gli interventi dall’emiciclo e dal pubblico, è stato ripreso in diretta e verrà reso visibile nel sito del comune di Bollate, nella sezione “consiglio comunale on line”, speriamo presto. Affideremo ad un successivo comunicato la nostra valutazione complessiva sulla serata, dando conto degli elementi emersi e delle questioni ancora aperte. Subito però ci preme esternare una considerazione. Abbiamo posto, fra le altre, questa domanda: “Come mai il nostro Circolo è stato inviato da Città Metropolitana ai tavoli di confronto sulle problematiche ambientali che riguardano l’attività produttiva di Bitumati2000 e non alla Conferenza di servizio di qualche settimana fa?” L’interrogativo era stato rivolto esplicitamente al dirigente di Città Metropolitana presente in aula, consapevole che il nostro circolo aveva partecipato ai due incontri precedenti proprio presso il suo ente, e dedicati al problema in oggetto. Stranamente ha risposto invece l’avvocato di diritto amministrativo che segue la giunta di Bollate su questa vicenda. La sua risposta è stata: Legambiente, come altre organizzazione di tipo ambientale, diversamente dal comitato dei cittadini, presente alla conferenza dei servizi di settembre in qualità di uditore, ha un “interesse diffuso”e non “diretto” sulla questione Bitumati, perciò non è stato invitato.
Ci permettiamo un’annotazione: sembra di capire, dunque, che sia stato di fatto il Comune a non contemplarci nella presenza alla Conferenza dei servizi. Ricordiamo che in Città Metropolitana, il nostro circolo non ci è arrivato solo per aver sottoscritto un apposito esposto ai vari enti preposti, in merito al problema “Bitumati 2000”, ma anche in conseguenza del “tour dei veleni“ ripresa dalla stampa locale e nazionale, cioè un ‘azione dei nostri attivisti atta a sensibilizzare la cittadinanza bollatese, non solo i cassinanovesi, e quelle di tutto il nostro intorno comunale, in merito ai tanti problemi che attanagliano il territorio in questione entro poche centinaia di metri: le vasche di laminazione del Seveso di Senago, che verranno realizzate sopra la falda acquifera bollatese; il futuro collocamento in un’ area che si incunea nel territorio comunale bollatese del deposito di rifiuti pericolosi e non pericolosi Galli di Senago – andato a fuoco per ben due volte nel giro degli ultimi mesi – a cui, per tramite di una delibera di Giunta bollatese – si sono associati il trasferimento nella stessa sede di altri depositi bollatesi analoghi; il mancato completamento del tratto stradale della S.p. 119, che eviterebbe l’inutile consumo di suolo previsto con la realizzazione di una nuova strada comunale, a pochi metri dall’attuale via Kennedy; la realizzazione dell’ennesima “cattedrale del consumo”, cioè il centro commerciale bollatese a ridosso della Rho-Monza, in suolo attualmente libero, agricole e naturale, proprio davanti all’area degradata, questa sì bisognosa di essere “rigenerata” e trattata come problema di “area vasta”, della ex Tonolli del Comune di Paderno Dugnano.
Lasciamo quindi a chi ci legge questo ulteriore spunto di riflessione: le problematiche ambientali per la loro complessità e per il loro impatto sul territorio non sono per loro natura di “interesse diffuso” ?
11 ottobre 2017 Circolo Legambiente di Bollate