Castellazzo è nel cuore di tutti i bollatesi e non solo. Castellazzo nel Parco delle Groane è un patrimonio di valore ambientale storico e culturale di prima grandezza.
È di qualche settimana fa la notizia che è stato avviato un tavolo di confronto tra la proprietà della Villa Arconati (Fondazione Rancilio), l’amministrazione bollatese, il Parco e associazioni ed enti del territorio sul futuro del borgo. Se n’è parlato anche in una recente riunione della commissione urbanistica, raccogliendo le prime impressioni tra le forze politiche.
Diciamolo subito con chiarezza: per noi di Legambiente si tratta di un fatto positivo. Dopo anni di silenzio finalmente si ritorna a discutere di Castellazzo ed è altrettanto positivo che ciò avvenga attraverso un confronto che auspichiamo davvero aperto, chiaro, lineare, “alla luce del sole”.
A nostro parere, prima di tutto, Castellazzo per essere veramente valorizzato deve rimanere nella sua integralità, Villa, borgo, parco. Non si può pensare, cioè, di affrontare una parte senza le altre; bisogna ragionare su tutto il complesso con criteri che per noi vedono ai primi posti la sua vocazione naturalistico-ambientale e storico-culturale.
All’interno di questi parametri non ci fanno paura le parole riuso e restauro, quasi che di per sé richiamassero minacce di rovina e distruzione di questo patrimonio. Se vogliamo che le varie ricchezze di Castellazzo passino alle future generazioni è necessario che vengano curate e sistemate. La tecnologia oggi può aiutare tanto in questa direzione.
Legambiente Bollate è pronta a dare il proprio contributo in una visione larga, che guarda alla dimensione dell’area metropolitana, come minimo, ma che si estende anche alla dimensione regionale e oltre.