COMUNICATO STAMPA
Dopo la nota di 3 settimane fa che riportava la nostra posizione su due problematiche ambientali di forte impatto in particolare a Cassina Nuova, quali Bitumati2000 e la nuova Galli srl, in questo comunicato ritorniamo su altri due temi che come Legambiente Bollate abbiamo segnalato nel nostro intervento durante il Consiglio Comunale aperto di metà dicembre scorso.
Proprio quel giorno, 15 dicembre, il nostro Sindaco ha comunicato al Consiglio di aver sottoscritto, insieme ai primi cittadini di Novate, Cormano e Paderno, un accordo, finanziato da Regione Lombardia per un ammontare di € 1.200.000, per la realizzazione di un progetto stradale che colleghi i territori di Bollate-Cormano all’altezza della frazione di Cassina Nuova in prossimità di via Kennedy/via Madonna/via Cesare Battisti. Tale nuovo raccordo stradale avrebbe lo scopo di alleggerire il forte traffico che da tempo si scarica in particolare sulla frazione di Cascina del Sole per raggiungere la Comasina. Bene, si direbbe. Invece il problema sta nel fatto che con la stessa cifra si potrebbe completare la SP119 (opera stradale progettata da tempo e rimasta incompiuta)che passa a Senago vicino al confine con Bollate e che permetterebbe di scaricare strutturalmente il traffico ovest-est e in parte da nord, nell’asse tra la Milano-Varese e la Milano-Meda e la Pedemontana, in zone meno problematiche. Perché non si è optato subito per questa soluzione? Il Sindaco nel suo intervento non l’ha esclusa, ma rimandandola ad un prossimo futuro. Per la realizzazione del nuovo raccordo ci vorranno tre anni, per completare la SP119 lo stesso tempo o magari meno. Perché non rivedere, dunque, questa decisione ed investire il finanziamento della Regione sulla SP119?
La delibera di pianificazione dell’Ambito territoriale 3 (area verde tra Ospiate e Baranzate), dietro via Madonnina e via Montrasi è spuntata improvvisamente qualche settimana prima delle ultime elezioni amministrative. Sembra che ora sia in dirittura d’arrivo; si calcola che porterà circa 1000 nuovi abitanti alla città, insieme a nuove edificazioni, strade, traffico. Ma sopra tutto gli amministratori, probabilmente, pensano agli oneri di urbanizzazione e i privati a fare affari. Intanto altro suolo naturalebollatese di una qual consistenza viene cementificato, alla faccia delle sbandierate intenzioni della sostenibilità ambientale, del consumo di suolo zero, del “proviamo a contenere traffico ed inquinamento”. Insieme rimangono lì ferme aree dismesse e degradate che occupano spazi anche centrali (si pensi all’ex Cerutima anche alla Bellini) e non si vede la prospettiva vicina di una loro sistemazione definitiva. Bollate cioè perde suolo naturale, aumenta cemento ed asfalto e mantiene aree degradate. Ma dove stiamo andando (a sbattere)?
31 gennaio 2022
Circolo Legambiente Bollate


