comunicato stampa
BOMBE D’ACQUA E NUBIFRAGI, CHE FARE?
A seguito delle recenti “bombe d’acqua” che hanno colpito la nostra zona, con conseguenti nubifragi e relativi danni a cose e persone, abbiamo appreso via social, tramite Alberto Grassi, giovane vice sindaco bollatese, che la città si è espansa ed é cresciuta in termini di cemento e asfalto, consumando suolo, consapevole di avere una situazione pregressa da sanare in termini di rete fognaria. Consapevolezza un po’ tardiva, ma è un primo passo in avanti.
Se, nell’immediato, il vicesindaco ha invitato i cittadini a non intasare i centralini del Comune per segnalare i danni e i disagi causati dal maltempo, solo poi, quando gli è stato esplicitamente chiesto cosa avrebbero potuto fare diversamente, lo stesso ha chiarito che “Per le richieste relative ai danni subiti per gli allagamenti causati dal temporale dei giorni scorsi indirizzare le mail a ufficio.assicurazioni@gruppocap.it La fognatura di tutta la provincia di Milano da più di 10 anni non è più in gestione ai singoli comuni, ma al CAP CONSORZIO ACQUE POTABILI che introita il canone delle bollette dell’acqua e deve eseguire la manutenzione ordinarie, straordinarie e la pulizia delle caditorie ecc. Addirittura dal 2011 la proprietà delle fognature è del CAP e non più dei comuni. Rimaniamo a disposizione per ricevere le vostre segnalazioni e farci portavoce al CAP delle problematiche piùimportanti e programmare con loro gli interventi prioritari, ma vi invitiamo a fare riferimento a loro per tutto ciò che concerne le reti idriche (acquedotto e fognatura). “
Noi del circolo bollatese di Legambiente apprezziamo ovviamente le comunicazioni e l’impegno del vicesindaco, ma avremmo delle osservazioni e delle riflessioni da porre a lui, alla sua amministrazione comunale, ai rappresentanti politici e a tutti i cittadini bollatesi.
Nella serata del 8 e 9 luglio il Consiglio Comunale ha approvata la delibera che manderà in adozione il nuovo Documento di Piano del PGT bollatese. Di questo abbiamo già ampiamente trattato nelle settimane scorse e nel nostro sito ufficiale in rete ( legambientebollate.com ).
Avremmo preferito che prima di dare il via libera ad atti che condizioneranno lo sviluppo e il futuro assetto del nostro territorio, si riflettesse ancora di più e meglio, anche sul cosa fare, per esempio , in caso di questi eventi naturali, che anche a seguito degli ormai evidenti ed innegabili cambiamenti climatici, sono destinati a condizionare la nostra qualità del vivere e il nostro adattamento ai loro effetti.
Avremmo altresì preferito cioè che anche questi argomenti trovassero riscontro diretto tra cittadini e gli addetti ai lavori, in un processo di lavoro più continuo e ben strutturato dove vi fosse stato un reale processo di coinvolgimento e di partecipazione degli abitanti di Bollate, atto a renderli pienamente consapevoli delle scelte che amministratori e tecnici (scelti da questi ultimi) hanno preconfezionato per i cittadini. Purtroppo, a Bollate, lo ripetiamo. si è fatto ancora timidamente troppo poco o il minimo ed apparentemente indispensabile. Operazione legittima, avendo vinto le elezioni, ma compitino ancora insufficiente ,perché stride molto con il dibattito attuale, anche accademico, più avveduto e democratico che ruota attorno al valore della “carta della partecipazione”.
È vero, questi incontri pubblici tra amministratori, cittadini, operatori e tecnici, non sono semplici da gestire, come del resto non lo sono i problemi in ballo, e non sono neppure imposti per legge, ma non sono neppure vietati. Restano comunque preziose occasioni di confronto che, se organizzate bene, dovrebbero servire a dirimere le questioni in modo concreto, evitando che i politici si avvitino di volta in volta su questioni tecniche e che i tecnici si immolino alle esigenze politiche, rischiando di dimostrarsi saccenti e scontrosi nelle loro risposte, invece di aiutare i cittadini a formalizzare in modo corretto le proprie istanze, facendo comprendere che i diritti edificatori maturati possono collimare con l’interesse pubblico.
Ma tornando più direttamente al tema che ci interessa sviluppare, vogliamo ancora credere che sia concretamente possibile fare qualcosa nel merito. Abbiamo visto tutti come rapidamente le strade e i sottopassi della nostra città , così come quelle dei comuni a noi limitrofi, si siano trasformati in pochissimi minuti in veri e propri fiumi in piena.
L’acqua , per sua natura , allo stato liquido , se non penetra, scorre. e questo accade perché il suolo impermeabilizzato in pieno contesto urbano è continuo, troppo “consumato”, come si dice, cioè intensamente ricoperto di asfalto e cemento e rischia di diventarlo ancora di più.
Come circolo locale di Legambiente riteniamo che per Bollate sia prioritario trovare o salvaguardare aree naturali libere e/o agricole che ancora siano, per pensare alla realizzazione di opportuni invasi nel terreno o vasche volano agrarie che, presentandosi come aree con lievi depressioni del loro piano orizzontale rispetto al filo stradale, possano comunque essere utilizzate come aree verdi o spazi pubblici aperti, ma che, all’occorrenza, se ben manutenuti, possano ricevere acqua in eccesso, facendola percolare gradualmente e quindi farle ritrovare in uso a tempo tornato migliore.
Attenzione però, che non sono le vasche di laminazione di qualche fiume inquinato, per esempio come le assai più profonde (magari a pelo falda acquifera), e ormai tristemente note vasche di laminazione del Seveso a Senago , con sotto la falda bollatese.
Bisognerebbe che gli amministratori giovani ed intelligenti come il nostro vicesindaco si impegnassero di più per far capire agli altri amministratori delle nostre realtà locali di smetterla con questa bulimia di suolo naturale, che lo affossa sempre di più sotto cemento e asfalto
Si dovrebbe poi incominciare davvero a parlare di “invarianza idraulica e idrologica” ( spiegato in modo semplice : il modo di gestire il giusto rapporto tra acque di bacini idrici, laghi, fiumi e falde con quelle piovane) e, soprattutto, a praticarla molto di più nei dotti piani di governo del territorio (PGT) pagati con i soldi di tutti.
9 luglio 2019
Circolo Legambiente Bollate
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Articolo pubblicato su “ il notiziario” del 12 luglio 2019
Fonte foto : https://www.codiferro.it/giardini-pio
(La vasca volano agraria di Agrate , con le sue molteplici funzioni ambientali e le sue innumerevoli piante da frutto. Fonte: https://youtu.be/bNvJo3gGltM )
( esempio di una vasca volano vuota atta alla raccolta delle acque meteoriche – fonte: https://quibrianzanews.com/le-vasche-volano-funzionano-brianzacque-ha-neutralizzato-la-bomba-dacqua/
Fonte foto : https://www.codiferro.it/giardini-pio
(La vasca volano agraria di Agrate , con le sue molteplici funzioni ambientali e le sue innumerevoli piante da frutto. Fonte: https://youtu.be/bNvJo3gGltM )
( esempio di una vasca volano vuota atta alla raccolta delle acque meteoriche – fonte: https://quibrianzanews.com/le-vasche-volano-funzionano-brianzacque-ha-neutralizzato-la-bomba-dacqua/